Un Cervinarese ad Auschwitz

Dal Libro di Anna Lisi “Dove non sorge il sole” la stupenda e drammatica storia di un nostro compaesano.

Chi era Alessandro Cioffi:

“Sono nato a Valle, una frazione di Cervinara, nella provincia di Avellino, il 10 agosto 1921. Mia madre, Immacolata Sacco, aveva 19 anni quando mi partorì, ma purtroppo, mi allevò solo per poco tempo perchè morì d’infarto il settembre successivo, quando avevo poco più di un mese. A quei tempi mica si facevano i controlli medici di adesso!
Dopo un anno mio padre si risposò con una ragazza di Fragneto l’Abate, in provincia di Benevento, di nome Filomena Iamarino che contrariamente a quanto accade di solito, mi ha voluto bene come ad un figlio suo e io, finché è stata in vita, l’ho considerata come una vera mamma.
Ho frequentato le scuole elementari, e solo quelle, a Fragneto, perchè all’epoca solo i figli dei benestanti continuavano gli studi mentre la maggior parte dei ragazzi, arrivati a una certa età intorno ai 12 -13 anni dovevano contribuire a sostenere la famiglia. Anch’io dovetti interrompere gli studi e dedicarmi a imparare un mestiere perchè mio padre non poteva permettersi certi lussi”

“Ho trascorso un intero inverno ad Auschwitz e non so come sia sopravvissuto al freddo polacco! Diversi gradi sotto zero erano la condizione abituale e il cielo era sempre di piombo. Sembrava che ad Auschwitz non sorgesse mai il sole e quando all’alba, ci chiamavo per adunarci nella piazzola per l’appello e per destinarci al lavoro della giornata, ci svegliavamo dai nostri sonni stentati e angosciosi con una calotta di ghiaccio sulla testa che dovevamo spaccare con le mani”.

E’ una storia tutta da scoprire di un uomo che dalla guerra in Grecia si ritrova internato come gli Ebrei ad Auschwitz.

Alessandro è morto da quattro anni ma la sua testimonianza è riportata dalla Dott.ssa Anna Lisi.

Ascolta dalla giornata della Memoria da: http://caos2008.spaces.live.com  ( registrazione convegno radio caos)

Un Cervinarese ad Auschwitzultima modifica: 2009-01-26T13:12:00+01:00da terredibriganti
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2 Responses

  1. 451
    at |

    Per il secondo anno consecutivo Casa Pound Italia, Radio Bandiera Nera, Novopress e No Reporter organizzano la manifestazione virtuale in memoria dei Martiri delle Foibe, quest’anno intitolata:

    “10 FEBBRAIO: LA VERITA’ NON PUO’ ESSERE INFOIBATA”

    Ai fini di sensibilizzazione nei confronti di un argomento tra i più scomodi, martedì 10 febbraio 2009 alle ore 11 centinaia di siti internet, blog e forum corredati di Tricolore listato a lutto osserveranno un’ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano degli assassini titini.

    In un Paese che con piede incerto muove i primi passi verso la verità storica e che in ogni sede, dalle istituzioni politiche alla scuola, tende ad insabbiare con troppa disinvoltura i lati oscuri del proprio passato mediante la censura culturale e la minimizzazione dei tragici eventi che a partire dall’8 settembre 1943 colpirono la comunità italiana di Istria, Dalmazia e Friuli-Venezia Giulia; in un Paese sull’orlo di una crisi che fa impallidire la memoria storica di chi ci ha preceduti; in una terra ai limiti del collasso, in cui forze fresche hanno deciso di alzare la testa, l’affermazione “LA VERITA’ NON PUO’ ESSERE INFOIBATA” è un atto rivoluzionario che intende contribuire a riscattare le migliaia di Italiani infoibati dalla furia slavo-comunista.
    È scandaloso che a più di mezzo secolo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ricercare e affermare la verità storica sia da più parti considerato alla stregua di un reato d’opinione.
    È aberrante che i più giovani ignorino, per deficit didattico e talora ostruzionismo di una classe docente ideologizzata, la portata devastante dei fatti in oggetto.
    È storicamente ed eticamente ingiusto che non si possa a tutt’oggi dire le cose come stanno e fare il punto su due parole scomode: “pulizia etnica”, perpetrata ai danni della popolazione italiana del Nord-Est, che ha dovuto subire rastrellamenti, deportazioni, torture e esodi di massa.

    Manifesta il tuo dissenso: appuntamento in rete martedì 10 febbraio alle ore 11 per ricordare agli Italiani che la verità non può essere infoibata e che “in un mondo di menzogne, dire la verità è un atto rivoluzionario.”

    E’ richiesto il massimo grado di partecipazione, unitamente alla consapevolezza di essere parte di un organismo chiamato Nazion

  2. 451
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    Per il secondo anno consecutivo Casa Pound Italia, Radio Bandiera Nera, Novopress e No Reporter organizzano la manifestazione virtuale in memoria dei Martiri delle Foibe, quest’anno intitolata:

    “10 FEBBRAIO: LA VERITA’ NON PUO’ ESSERE INFOIBATA”

    Ai fini di sensibilizzazione nei confronti di un argomento tra i più scomodi, martedì 10 febbraio 2009 alle ore 11 centinaia di siti internet, blog e forum corredati di Tricolore listato a lutto osserveranno un’ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano degli assassini titini.

    In un Paese che con piede incerto muove i primi passi verso la verità storica e che in ogni sede, dalle istituzioni politiche alla scuola, tende ad insabbiare con troppa disinvoltura i lati oscuri del proprio passato mediante la censura culturale e la minimizzazione dei tragici eventi che a partire dall’8 settembre 1943 colpirono la comunità italiana di Istria, Dalmazia e Friuli-Venezia Giulia; in un Paese sull’orlo di una crisi che fa impallidire la memoria storica di chi ci ha preceduti; in una terra ai limiti del collasso, in cui forze fresche hanno deciso di alzare la testa, l’affermazione “LA VERITA’ NON PUO’ ESSERE INFOIBATA” è un atto rivoluzionario che intende contribuire a riscattare le migliaia di Italiani infoibati dalla furia slavo-comunista.
    È scandaloso che a più di mezzo secolo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ricercare e affermare la verità storica sia da più parti considerato alla stregua di un reato d’opinione.
    È aberrante che i più giovani ignorino, per deficit didattico e talora ostruzionismo di una classe docente ideologizzata, la portata devastante dei fatti in oggetto.
    È storicamente ed eticamente ingiusto che non si possa a tutt’oggi dire le cose come stanno e fare il punto su due parole scomode: “pulizia etnica”, perpetrata ai danni della popolazione italiana del Nord-Est, che ha dovuto subire rastrellamenti, deportazioni, torture e esodi di massa.

    Manifesta il tuo dissenso: appuntamento in rete martedì 10 febbraio alle ore 11 per ricordare agli Italiani che la verità non può essere infoibata e che “in un mondo di menzogne, dire la verità è un atto rivoluzionario.”

    E’ richiesto il massimo grado di partecipazione, unitamente alla consapevolezza di essere parte di un organismo chiamato Nazione

    http://www.cmc451.blogspot.com

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