E’ apparentemente una lettera aperta al padre quella di Mario Bianco ma anche una sorta di libello dove l’inventiva e il sarcasmo, conditi da una buona dose di rabbia ed ironia, snocciolano una serie di pagine in cui la fede più sincera si scontra con l’umanizzazione del culto e dei riti che inevitabilmente portano alla sua volgarizzazione. La malattia che ha colto l’autore, e la morte del caro genitore, diventano il punto di partenza dal quale esaminare tutte le anomalie e le contaddizioni interne al mondo della Chiesa cattolica. Il miracolo di Lourdes, la popolarità dei santi, i casi di pedofilia che purtroppo ha coinvolto il clero, sono materia di disquisizione, certo parziale e del tutto soggettiva, ma sicuramente ci regalano un punto di vista interessante che porta ad una serie di riflessioni. Se il vero credente è colui che accetta acriticamente ogni dogma, bè, non è questo il caso. Ma è proprio nella critica che l’autore cerca un contatto più intimo e sincero con Dio.
Mario Bianco è nato a Cervinara (AV) il 28 luglio del 1963. Papà di Alessandra e Michele. Sposato con Pina.