cambia la storia di Cervinara

cervinara%201999.jpgFinalmente sulla storia della “Zona Rossa” di Cervinara il consiglio comunale ha compiuto l’atto più importante per risolvere il problema dello sviluppo dell’edilizia e della vera messa in sicurezza del Paese di Cervinara. Il nostro paese risulta essere uno tra i casi più a rischio di frane d’Italia, soprattutto l’area del vallone di San Gennaro. Il Sindaco e la maggioranza del consiglio hanno trovato disponibilità economica, disponendo parte dei fondi del terremoto del 1980 ( Legge 219) per iniziare gli studi e altri interventi necessari per riperimetrare il territorio con verifiche su  scala di 1/5000, anzichè quelli del ’99 a 1/20000. Questo giro di fondi non graveranno su i cittadini poichè l’anticipazione permetterà di sbloccare le disponibilità previste al Ministero. In tre mesi questa amministrazione ha fatto a riguardo dell’argomento cio che non si è fatto in 11 anni. L’autorità di bacino ha finalmente avuto il piacere di conoscere gli amministratori del comune di Cervinara. Con la convezione tra il comune e l’ente la ristrutturazione riprenderà già da settembre. Con i nuovi studi oltre a ridurre la fascia di rischio nel paese, saranno individuate anche le aree sicure sotto la fascia pedimontana che interessa molte frazioni storiche.Peccato che l’opposizione ha votato contro questo punto senza offrire proposte migliori per risolvere il problema, mentre la maggioranza scriveva una nuova pagina di storia.

cambia la storia di Cervinaraultima modifica: 2010-07-28T11:31:00+02:00da terredibriganti
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3 Responses

  1. carmine p'
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    spero non sia il presagio di una cementificazione e di una speculazione edilizia. Agli amministratori resistete alla tentazione, il sisma dell’ottanta è un esempio (ma la stessa Spagna) e la dimostrazione che un economia forte non e quella che si basa sull’ edilizia. Voglio solo ricordare che voi oggi state riqualificando e ricostruendo ciò che politici faccendiri dell’ottanta hanno distrutto. oggi siamo un ente amorfo e privato dell’anima. Una è la ricchezza spendibile: il nostro verde, non cementifichiamolo.

  2. carmine p'
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    chiudo: eviterei interventi di messa in sicurezza stile Mafariello, lì si è compiuto uno sfregio alle nostre bellezze

  3. b.m.
    at |

    Vediamo se si riesce a trasformare un evento nefasto in qualcosa di positivo, riqualificando un’area per farla diventare uno dei fiori all’occhiello dell’intera comunità.
    Punto 1° NO al cemento.
    Punto 2° Area verde destinata a giardini, parcheggio e fontana pubblica, lungo la strada dove un tempo vi erano le abitazioni colpite dall’alluvione.
    Punto 3° Chiusura al traffico della strada (escluso i residenti) con dissuasori cilindrici a scomparsa telecomandati, da installare all’altezza del ponte ed all’incrocio “pizz a’cupa” (strada Valle – Castello).
    Punto 3° Eliminazione dell’asfalto, nel tratto chiuso al traffico, da sostituire con adeguata pavimentazione in linea con l’ambiente.
    Punto 4° Incentivare la nascita in zona di attività per la vendita di prodotti tipici e per la somministrazione di pasti e bevande.
    Non appena avrò pò di tempo farò due conti e sarò in grado di dirvi anche i costi, al netto delle tangenti, s’intende! 😉

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