Una firma per Anastasia Guerriero

54546867.jpgAnastasia Guerriero, marcianisana, ma da tempo trapiantata negli Stati Uniti, laureata in Medicina in Italia, era una scienziata di livello internazionale ed era arrivata a dirigere i laboratori di ricerca oncologica della Pfizer, la grande multinazionale leader nel settore dei farmaci. Con base a New York, dove ormai viveva da diversi anni (senza però mai recidere i legami con la terra d’origine), girava i laboratori di tutto il mondo, guidando alcunI dei più importanti programmi di ricerca nel settore della lotta al cancro. Un flagello contro cui ha speso tutte le sue energie ma che, per una tragica sorte, non è riuscita a battere proprio nella sua partita personale. Laureata e poi specializzatasi in pediatria, ematologia e oncologia al policlinico Gemelli, Guerriero aveva iniziato l’attività medica e di ricerca presso l’ospedale Annunziata e l’università Federico II a Napoli ma ben presto aveva volto la sua attenzione altrove, avviando una serie di intensi contatti con la scuola tedesca di Hannover e con quella americana, in particolare con il prestigioso ospedale oncologico pediatrico di Filadelfia. Nel ’93 la decisione di lasciare Napoli e stabilirsi negli Usa, andando a svolgere attività di ricerca prima all’Università di Atlanta e, successivamente, all’istituto di genetica umana dell’università della Pennsylvania. Un’attività sempre più intensa, con riconoscimenti di alto livello, fino alla consacrazione con la pubblicazione di un suo studio di oncologia pediatrica su «Science», la rivista considerata la Bibbia del mondo scientifico mondiale. Una ricerca che le valse la chiamata da parte della Pfizer, con la successiva nomina a responsabile dei centri di ricerca oncologica della multinazionale. Uno spessore scientifico, il suo, riconosciuto anche dalle autorità americane che vollero tributarle la cittadinanza americana. E’ morta il 15 Agosto 2008 all’età di 57 anni. Ma il male che lei cercava in tutti i modi di combattere, sembra essersi vendicato proprio su di lei. La cara Anastasia ha dovuto porre fine alla sua ricerca, anche se siamo certi che il suo lavoro fatto con tanta passione rimarrà eredità di coloro che vorranno continuare il suo cammino.Ella l’ha vissuta con dignità, come si addice a donne forti come lei, sentendo forse l’unica preoccupazione per il piccolo Kevin, da lei adottato da qualche anno, e a cui voleva dare tutto il suo amore di “madre!”.

Per sostenere l’iniziativa di dedicarle il nome di un ospedale ti preghiamo di firmare la petizione http://firmiamo.it/sign/list/anastasiaguerriero

Una firma per Anastasia Guerrieroultima modifica: 2008-11-17T15:41:00+01:00da terredibriganti
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