La “Canzone Luna Rossa” nasce in Valle Caudina

.mluna-rossa-1068x370

Due nomi legati alla Valle Caudina hanno segnato la storia di una delle più belle canzoni napoletane. Fu presentata alla Piedigrotta Abici del 1950 da Giorgio Consolini, accompagnato dall’orchestra di Nello Segurini. Divenne subito un successo internazionale, cantati da artisti di tutto il mondo.
Gli autori sono stati Vincenzo de Crescenzo Poeta e musicista (era un melodista non trascrittore), De Crescenzo si affermò come autore di canzoni napoletane nel 1950 grazie a Luna Rossa, interpretata da Giorgio Consolini. Grazie alla musica di Vian (pseudonimo di Antonio Viscione), al ritmo di beguine e a un testo che utilizzava un linguaggio radicato nel passato ma profondamente nuovo, Luna rossa iniziò una piccola rivoluzione nella canzone napoletana entrando con successo nei night club e avviando la cosiddetta “nouvelle vague” partenopea. Il brano diventò presto un successo mondiale: incisa in Italia da Claudio Villa, fu cantata anche da Frank Sinatra, Ella Fitzgerald e Dean Martin.
VINCENzodicrescenzoVincenzo De Crescenzo, zio di Eduardo autore di “Ancora” , nacque il 14 febbraio del 1915 al Ponte di Casanova, presso la ferrovia, un quartiere nel centro di Napoli. Figlio di un importante imprenditore, nella sua famiglia la passione per la musica e lo spettacolo era presente da sempre: suo nonno detto “core ‘e pavone” era diventato famoso per i canti “a figliola”, canti sacri improvvisati a gara sulla vita dei santi e per devozione alla Madonna di Montevergine. Fin da piccolo, come racconta il figlio Eddy Napoli durante i suoli spettacoli, si avvicinò al teatro grazie al fatto che il padre era uno dei gestori del Teatro di San Ferdinando di Napoli.
De Crescenzo, è vissuto a lungo e morto a Moiano, nel piccolo centro della Valle Caudina , in via dei Papa e qui ha di sicuro scritto almeno due tra le sue canzoni più note: ”Luna rossa” nel 1950, , e ”Malinconico autunno”, cantata da Marisa del Frate. Quel viale da cui cadono le foglie è proprio quello di Moiano e la villa indicata nel testo è quella dei Ferace, all’ingresso del paese.
«Luna rossa» invece pare sia stata scritta in una sera d’estate sopra un pacchetto di sigarette: De Crescenzo poetava di getto ed allora aveva 35 anni. Fu il destino a portarlo a Moiano: qui sposò la moianese Maria D’Onofrio che conobbe a Napoli perché la stessa era avviata alla carriera artistica di cantante e quindi frequentava l’ambiente musicale. Sembra che ”Luna rossa” sia proprio dedicata a lei. Ebbe due figli, Mina e Eddy, che nel tempo ha proseguito la carriera musicale del padre come voce solista dell’Orchestra italiana di Renzo Arbore.
Salvatore Pietrosanto, amministratore di ”Sei di Moiano se…” e promotore della petizione per intitolargli una Piazza del Paese, oggi vive a Nettuno, ma ricorda ancora la presenza discreta di De Crescenzo in paese: ”Io l’ho conosciuto da ragazzo; era un uomo di una umiltà straordinaria – dice – ma soprattutto non sapeva chiedere. Un mio fratello defunto gli fece da autista per diversi anni. A Moiano molti gli volevamo bene perchè era buono ed aiutava tutti; pensa che mi regalò il vestito della prima comunione, che comprò nel negozio degli artisti di via Duomo».
A Moiano viveva in un appartamento della moglie: poi nel 1980 la loro casa divenne inagibile per il terremoto e furono sistemati alla meglio in uno dei container sotto i platani. Qui, dopo sette anni di inutili attese, Vincenzo De Crescenzo morì il 2 luglio del 1987.
vian-232x300Invece, Antonio Viscione nasce a Napoli il 14 giugno 1918. Entrato a far parte degli autori de’ La Canzonetta, interruppe temporaneamente la sua attività per via dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Nel 1950 compose, su versi di Vincenzo De Crescenzo, la famosa canzone Luna rossa, incisa dai grandi nomi della canzone napoletana.
Si racconta che la canzone fu scritta e arrangiata in un borgo alto del Comune Caudino di Roccabascerana dove il Viscione (cognome tipico del centro caudino), si recava in estate in vacanza con la famiglia per la frescura nella stagione estiva.
Molte famiglie napoletane erano legate alla Valle Caudina dove si rifugiarono per fuggire durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale alla città di Napoli. Il rapporto della città di Napoli con gli abitanti caudini è molto antico. Infatti il “Dialetto Caudino” è molto simile a quello cantato nelle canzoni classiche napoletane più di quello parlato oggi a Napoli.
Fu proprio qui, quindi, che i due amici Viscione e De Crescenzo, riuscirono, ispirati da un bellissimo tramonto Caudino, dall’alto di quel borgo e inebriati dalla bellezza della valle, ad aggiungere un pezzo importantissimo al grandioso repertorio della musica classica napoletana.

Chi vive in Valle Caudina sa bene dove sorge quella straordinaria luna di colore sangue. La si vede sorgere ad est direzione Benevento dal cuore della Valle. Dalla località Ciardielli o dallo stesso Borgo di Roccabascerana, vista direzione Avellino, si può vedere la stessa luna cantata, al sorgere di un colore così rosso che è pura “Passione”.
Francesco Viola

luna rossa

La “Canzone Luna Rossa” nasce in Valle Caudinaultima modifica: 2016-05-27T09:52:25+02:00da terredibriganti
Reposta per primo quest’articolo